maggio 2021

Integratori e animali domestici: un binomio sempre più stretto.

Pastore tedesco che corre - immagine relativa a integratori e petfood per rappresentare la salute del cane

Il trend dell’umanizzazione si fa sentire anche nella crescita dell’importanza dei supplementi nutrizionali all’interno del mercato petfood

In periodi emotivamente difficili, i nostri cani e gatti sono un’inestimabile risorsa di affettività, gioia e senso di appartenenza. Prenderci cura di loro rappresenta più che mai una priorità: e ciò significa anche rimanere sempre aggiornati sulle innovazioni che ci consentono di offrire loro una vita più sana e felice.

 

Non stupisce dunque che, in pieno Covid-19, il mercato del petfood abbia fatto registrare un costante segno più. Inizialmente, perché anche gli alimenti per animali sono stati oggetto dello stesso “effetto scorta” che ha svuotato gli scaffali dei supermercati, segnando in Italia oltre 2 miliardi di euro di fatturato nei primi otto mesi del 2020. Altrettanto prevedibilmente, l’e-commerce ha fatto la parte del leone, con un ragguardevole +140%. Le stime parlano di un settore in crescita anche per tutto il 2021, con i forecast che si attestano su un +4.5% negli Stati Uniti per l’anno in corso.

 

In questo panorama di continuo sviluppo, un occhio di riguardo lo meritano indubbiamente gli integratori, i quali rappresentano una voce sempre più importante all’interno del settore, spia della tendenza all’umanizzazione del pet che da sempre costituisce un driver importante nelle preferenze d’acquisto dei proprietari di animali domestici. Guardando agli Stati Uniti, dove ci si attende una crescita del mercato pet food supplements pari al 6.4% entro il 2027, è possibile tracciare un quadro delle tendenze principali in corso.

 

Innanzitutto, la specializzazione. Come nello human food gli integratori vanno a coprire specifiche esigenze nutrizionali (per colmare deficit o a scopo preventivo), allo stesso modo l’acquisto di integratori per animali domestici è mirato a prendersi cura di problematiche ben precise: non semplicemente in termini di occasioni di consumo (ad esempio i probiotici per il benessere intestinale somministrati in momenti di possibile stress per l’animale quali una vacanza o un trasloco), ma anche e soprattutto rispetto alle caratteristiche di determinate razze in particolare: ad esempio, integratori per le ossa per i cani più soggetti a displasia dell’anca.

 

Anche negli integratori per animali, inoltre, è particolarmente elevata la richiesta di opzioni 100% naturali e biologiche, in linea con le preferenze dei proprietari per un’alimentazione meno “sofisticata”: il 77% degli acquirenti di integratori per petfood chiedono ingredienti naturali; il 68% integratori biologici.

 

Non mancano inoltre le scelte più aggiornate rispetto alle tendenze in campo medico, anche in questo caso di pari passo con quanto avviene per i prodotti “human”: ad esempio, va registrata la crescente diffusione di integratori a base di cannabinoidi per il trattamento di condizioni che non rispondono alle normali terapie farmacologiche veterinarie: la crescita attesa del segmento CBD negli USA è pari al 40.3% entro il 2027.

 

Al contrario, soprattutto dal punto di vista della comunicazione, il trend della sostenibilità non sembra ancora prioritario nell’ambito degli integratori per il petfood, verosimilmente a causa della ragguardevole presenza di player medio-piccoli, concentrati sull’aspetto funzionale della propria offerta, più che sul purpose ad ampio spettro del proprio brand.

 

Fonti dei dati: Assalco, Businesswire, Grand View Research, Packaged Facts.