novembre 2021

Quando la carta diventa sostenibile

Carta e sostenibilità sono ora in relazione tra loro

Come le aziende presenti sul territorio toscano stanno modificando le proprie politiche per garantire una produzione di carta sempre più ecofriendly

Nel ricco panorama delle Cartiere con stabilimenti in Toscana, molte stanno lanciando progetti di sostenibilità, aumentando l’utilizzo di materie riciclate ed investendo in metodi di produzione energetica alternativi, oltre che in diversi progetti ambientali.

 

Il Distretto Cartario di Lucca

La produzione di carta di tradizione secolare basata a Lucca rappresenta una risorsa industriale di grande rilevanza economica a livello nazionale ed europeo. La posizione strategica della città e la ricchezza di acqua nel territorio hanno favorito la nascita, dal VI-VII secolo, di un fiorente distretto cartario che oggi vanta più di 100 aziende e un fatturato di quasi 3.500 milioni di euro, grazie alla produzione di circa 900.000 tonnellate annue di carta tissue e circa 1.000.000 di cartone ondulato (rispettivamente l’80% e il 40% della produzione nazionale e il 17% e il 5% di quella europea).

 

Grandi bobine di carta prodotta

 

Le Cartiere toscane nell’era della sostenibilità

Molte delle aziende storiche di questo settore stanno aggiornando le proprie politiche per andare incontro ad un futuro sempre più green e sostenibile. L’industria cartaria è infatti uno dei settori che meglio si prestano alla bioeconomia, un fenomeno che prevede l’impiego di risorse biologiche naturali per la produzione energetica, industriale ed alimentare: oggi, più che in passato, si cerca di assicurarsi che queste risorse siano rinnovabili e non danneggino gli ecosistemi da cui provengono.

Inoltre, la raccolta differenziata di carta e cartone è cresciuta del 75% negli ultimi vent’anni e il tasso di riciclo degli imballaggi ha superato l’80%, un dato oltre l’obiettivo previsto per il 2025 dalla direttiva europea (75%). Ogni anno, vengono infatti riciclati più di 5 milioni di tonnellate di carta, portando l’Italia al secondo posto in ambito europeo per utilizzo di carta riciclata.

Questi traguardi sono stati evidenziati a fine 2020 nel Rapporto ambientale dell’Industria cartaria italiana, in cui il presidente di Legambiente Stefano Ciafani ha definito il settore cartario un’“eccellenza per qualità e quantità del riciclo dei materiali”, che “ha saputo ritagliarsi un ruolo di leadership nel panorama dell’economia circolare in Italia”.

 

L'aumento del tasso di riciclo di carta e cartone

 

Riciclo ed economia circolare nelle cartiere

Un aspetto importante per garantire una maggiore sostenibilità riguarda l’economia circolare: a questo scopo, la politica industriale, per allinearsi al decreto end of waste. deve prevedere un miglioramento dell’efficienza energetica e un maggiore approvvigionamento da fonti energetiche sostenibili, nonché una capacità superiore di riciclo e di raccolta differenziata.

In questa direzione, ad esempio, si sta muovendo una delle realtà più consolidate, Cartiere Carrara, attiva dal 1873 e con oltre 300 mila tonnellate di carta prodotte annualmente, che, nel nome del caring for what’s next”, ha abbracciato la sostenibilità, orientando la propria linea verso l’economia circolare e la transizione ecologica e lanciando diversi progetti di forestazione. Tra gli obiettivi raggiunti da questa azienda vi è la conversione della filiera produttiva in processi più ecofriendly, anche grazie all’autoproduzione dell’energia.

Altre grandi cartiere hanno adottato soluzioni di economia circolare, come Essity, azienda svedese con stabilimenti in Toscana, che trasforma gli scarti provenienti da bucce d’arancia, mais e caffè in materia prima per i suoi prodotti, riducendo sensibilmente il suo impatto ambientale. La stessa compagnia riutilizza inoltre i fanghi generati dal suo stabilimento lucchese come materiali da costruzione.

Anche la multinazionale toscana Lucart ha aumentato l’impiego di materiali riciclati (49% delle materie prime nel 2020) e ha ridotto la quantità di rifiuti e dei fanghi di scarto, oltre ad investire in nuovi impianti in grado di adoperare combustibili come idrogeno e biometano.

 

Progetti di riforestazione

Cartiere Carrara ha lanciato anche progetti ambientali legati alla riforestazione di estese aree nelle vicinanze dei suoi impianti. Questo tipo di intervento consente all’azienda di ricavare la materia prima in un modo più sostenibile e di portare allo stesso tempo beneficio al paesaggio. Massimo Carrara, presidente dell’azienda, ha dichiarato: “Gli alberi sono il cardine non solo della nostra professione, ma dell’intero ciclo vitale, e per questo siamo orgogliosi di poter trasmettere il nostro impegno concreto nella forestazione e salvaguardia di questo straordinario patrimonio”.

Tra i progetti attualmente in corso, kilometroverde prevede un intervento di forestazione lineare di 1 chilometro lungo il tratto sud della A11 compreso tra le uscite di Lucca Est e Capannori, rappresentando il progetto di riforestazione privato più esteso d’Italia.

In quest’area verranno introdotte, in continuità con i tratti boschivi presenti, piantagioni arboree e arbustive, nonché un querco-carpineto, una tipologia forestale tipica della zona ma oggi poco presente sul territorio. Questo progetto, oltre a ridurre sensibilmente l’impatto ambientale derivato dalla produzione di carta, si propone di assolvere alla doppia funzione di barriera naturale tra territorio ed autostrada e di polmone verde in grado di incrementare l’assorbimento di CO2 e mitigare gli effetti del riscaldamento globale.

Un secondo progetto dell’azienda in quest’ottica è quello rappresentato dalla creazione di piantagioni policicliche nella zona di Badia Pozzeveri. Questi impianti forestali sono costituiti da specie vegetali diverse che vengono continuamente ripiantante dopo il taglio, evitando disboscamenti totali e garantendo la permanenza del 30-40% degli alberi dopo ogni ciclo di taglio. In questo modo, la filiera produttiva viene alimentata in maniera sostenibile e si generano effetti positivi per l’ecosistema.

 

La riforestazione di estese aree boschive

 

Questo settore sta dunque dando prova di un impegno serio per compensare la legna, l’energia e le altre materie prime impiegate nella produzione di carta e per ridurre la propria impronta ecologica sul territorio.